LUIGI EINAUDI
« Invece di una società di stati sovrani, dobbiamo mirare all’ideale di una vera federazione di popoli. Esercito unico e confine doganale unico sono le caratteristiche fondamentali del sistema. Gli stati restano sovrani per tutte le materie che non siano delegate espressamente alla federazione; ma questa sola dispone delle forze armate, ed entro i suoi confini vi è una cittadinanza unica ed il commercio è pienamente libero. »
(Luigi Einaudi in: Risorgimento liberale, 3 gennaio 1945)
Scrivere oggi della Germania presenta le sue difficoltà.
Proprio i tedeschi hanno una visione falsata della loro eredità.
Nella premessa della costituzione della Repubblica federale tedesca si legge: ” il popolo tedesco dei Lander Baden-Wurtemberg, Baviera, Brema ” eccettera è “animato dalla volontà di salvaguardare la sua unità nazionale e statale e di servire la pace nel mondo da membro di pari diritti in un Europa unita”
Storce di pari diritti in un Europa unita, potremmo leggerla così: ” il popolo tedesco uno nelle sue stirpi”.
Oggi noi tutti possiamo leggere la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, i discorsi di Bismark, il Mein Kampf, le carte del Watergate, e comprenderli.
La Germania è lontana da noi, tanto nella sua realtà di tutti i giorni quanto nei suoi fini, pensieri e condizioni.
Dobbiamo sforzarci di cogliere la “mentalità”, la disposizione spirituale, o meglio: la concezione di sé che ha l’uomo tedesco.
L’avvento della moneta unica a guida tedesca a riportato l’Italia nelle tenebre, povertà, fame, miseria e guerre.
L’egemonia dei Tedeschi nella gestione economica dell’Europa ridefinisce lo spazio e il tempo in una nuova dimensione, per batterli dobbiamo riconsiderare le “caratteristiche” spazio, tempo e uomo secondo il loro punto di vista.
Come si rappresenta lo spazio europeo? Noi pensiamo sia un disco piatto, al centro c’è Berlino, oggi immagine terrena della celeste città di Dio dalle dodici porte. Qui si congiungono i tre continenti: Europa, Africa e Asia.
Il loro spazio vitale viene considerato come sottomissione dei popoli, dal tempo del muro di Berlino, la Germania dell’Ovest fu la prima in Europa ad aprire le porte ad una immigrazione forzata di etnia Turca, prevalentemente di religione mussulmana.
Manodopera a basso costo per le sue industrie, unico baluardo contro l’imperialismo sovietico, aiutata da tutti i paesi occidentali.
Rafforzata per tracciare le linee guida di un Europa unita.
Primo passo rafforzare il proprio dominio, incentivando la frammentazione della Jugoslavia, finanziando il nazionalismo Croato, Sloveno e Bosniaco.
Dando vita ad una nuova guerra etnica,coinvolgendo gli altri stati europei e gli Stati Uniti, responsabile di 270.000 morti.
Levatrice della prima enclave mussulmana in Europa dove si applica la Sharia.
Non contenta di ciò aprì l’Europa agli stati dell’est,Romania,Ungheria, Polonia,Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca etc.,quale opportunità di dare un sogno a quei popoli di libertà, di democrazia che uscivano da dittature staliniste comuniste.
Acquisizione di terre, di industrie allo sfascio di armamenti dell’ex Unione Sovietica, delocalizzazione delle industrie europee utilizzando manodopera a basso costo, dando inizio ad una distruzione degli stati sovrani partendo dalle industrie, dall’artigiano, dalla micro impresa e dall’agricoltura.
Obbligando gli stati più indebitati ad accettare patti atti e rinuncia della propria sovranità, i più deboli, governati da un’aristocrazia politica ghibellina, costretti ad accettare l’apertura del proprio paese, diventando più poveri.
Federico II non è morto, vive nelle loro teste. In un tempo lontano vincemmo a Benevento, vinceremo di nuovo e quel giorno getteremo il sale sulle rovine di Berlino, perché il suo unico obiettivo è lo sfruttamento dell’Europa intera.